Tradizionalmente assegnato a Nicolao Civitali, il progetto architettonico del palazzo, edificato da Martino di Martino tra il 1517 e il 1523, rimanda a schemi fiorentini ancora quattrocenteschi riconducibili al modello del Palazzo Rucellai di Leon Battista Alberti. La parte inferiore della facciata è rivestita in bugnato liscio e le finestre del piano terra sono scandite da lesene in pietre raccordate da una cornice marcapiano. Le due ali laterali sono state edificate alla fine del Settecento, contemporaneamente alla demolizione di alcuni edifici antistanti il palazzo, tra i quali la chiesa di Sant’Antonio ‘in Via’, per creare una piazza che desse maggior importanza alla dimora. Un particolare che ha sempre affascinato del palazzo Bernardini è la pietra del miracolo, ossia la pietra dello stipite di una finestra a destra del portale il cui aspetto incurvato è stato attribuito all’intervento del diavolo in quanto in quel punto era posta un’immagine sacra che fu distrutta per edificare il nuovo palazzo. Oggi è sede dell’Associazione Industriali Lucchesi.
