Il complesso insiste nella zona est della città, tra via Elisa e via San Micheletto. La chiesa è citata per la prima volta in un documento del 721 col nome di San Michele in Cipriano. Alla fine del XII secolo fu riedificata col nome di San Michele in Borghicciolo; tracce di questo impianto si trovano nel fianco nord fino agli archetti pensili. La parte adibita a convento fu modificata a seguito della sua concessione alle terziarie francescane da parte di papa Eugenio IV e dell’intervento economico offerto da Caterina Sbarra Tegrimi. Successivi lavori di trasformazioni interessarono successivamente il complesso, soppresso nel 1806 e poi indemaniato.
Ospita oggi la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti.
