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Famiglia Busdraghi

Famiglia Busdraghi

Informazioni

La famiglia è menzionata per la prima volta in un documento del 1241 dove compare un Diotisalvi di Orlandino di Busdrago ed è ben rappresentata da numerosi esponenti. Nel Trecento i Busdraghi, presenti in numero cospicuo al giuramento di fedeltà a re Giovanni di Boemia del 1331, ebbero una fulminea ascesa nel campo mercantile risultando fra i più potenti mercanti e banchieri lucchesi che operarono in tutta Europa. Nel 1332, i fratelli Nicolao, Piero e Matteo, figli di Ugolino, costruirono su terreni di loro proprietà, nei pressi delle mura della città, la chiesa di San Nicolao con annesso uno «spedale» per accogliere poveri e infermi. Qui, a causa delle guerre con Pisa e Firenze, si rifugiarono nel 1336 le suore «derelitte di Santa Maria della Croce» e lo spedale fu convertito in monastero. L’attività mercantile dei Busdraghi, che aveva subito un tracollo finanziario già prima dell’ascesa al potere di Paolo Guinigi, riprese vigore nel Cinquecento, quando diversi membri della famiglia ebbero anche ripetuti incarichi pubblici e in ambito ecclesiastico. Il loro nome è legato in modo significativo all’attività tipografica: Vincenzo, infatti, prima fabbricatore di carta da straccio, si dedicò alla stampa nel 1549, realizzando opere di grande qualità apprezzate dovunque. Ebbero numerosi palazzi e case in Lucca, in antico nella zona della Fratta e poi in via San Giorgio e nella zona nei pressi di San Pietro Somaldi, ove è mantenuto il toponimo via Busdraghi.